un PATTO contro i "siti-spazzatura": chi ci sta?

Non se ne può più. Davvero. E purtroppo ho avuto modo di vedere da vicino e di toccare con mano certe situazioni, certi andazzi e certe storture al limite del codice penale. Basta. E' vero che è uno squallido "gioco" (tipo gli sporcaccioni lussuriosi che s'accoppiano credendo di esser "fighi" ed in realtà uniscono le loro due perversioni in abominevoli peccati. E pure qui i siti internet non sono estranei...) che va bene a tutti: il "direttore" (spesso un fallito, poco scolarizzato, che da bambino sognava di essere un giornalista ma non è per lui) che è riuscito, con qualche aggancio, a "creare" il sito (e certe volte riescono pure a trovare il vecchio giornalista che, non senza un suo danaroso tornaconto, consente di ottenere dal Tribunale la registrazione come testata giornalistica". Che poi, a sua volta, apre le strade ad una serie di regalie, privilegi e contributi di danaro pubblico...), al ragazzino -minorenne e talvolta appena adolescente o addirittura preadolescente- che si sente grande, importante, giornalista e soprattutto entra a sbafo al campo e se riesce a copiare (pardon: a scrivere) cento "articoli" il magnanimo direttore (che resta sempre illetterato e talora libidinoso) fà la ricarichetta di tre euri o pure cinque! Ma mica "scrivono" solo i ragazzini. No. Ci sono pure le femmine. Qui non si vuole generalizzare ma potrei narrare quanto esse stesse dicono delle loro "colleghe" giornaliste (in particolare sui "sistemi" per fare carriera nelle miserabili "redazioni". Ecco. Potrei scrivere per ore. Però avrei piacere ad aver il conforto di qualche persona onesta che dica "si, è proprio così". Oddio, in privato qualcuno me lo dice. Ma bisogna far di più. L'ideale? Che tutti i ragazzetti e le femmine abbiano uno scatto di dignità e dicano "basta". Ecco. E poi i direttori, scarpari ed incompetenti, dovranno chiuder bottega. E' solo l'inizio questo. Non sopporto le storture. E le prepotenze e gli abusi.

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